25 Giugno 2011 ... per molti una data come un'altra, un sabato caldo e perfetto da passare al mare, magari con gli amici o la persona amata. Comunque sia un giorno qualsiasi, successivo al Venerdì e precedente alla Domenica..
Per me è stato un giorno speciale.
Nella meravigliosa cornice della splendida Villa di Bellosguardo ho partecipato alla serata conclusiva del concorso letterario "Arno, fiume di pensiero", giunto quest'anno alla sua VIII edizione. Oltre alla spettacolare vista della piana di Signa e alla magnificenza dell'architettura della villa (ahimé, in restauro), i raggi del sole contaminati dalla frescura della brezza serale, hanno riempito la giornata di colore e di un'atmosfera magica.
La premiazione è durata circa un'ora; le parole sono fluite nella sala e l'hanno riempita di emozioni positive e anche di tensione emotiva.
E alla fine ho vinto il concorso letterario; ma la giornata non è stata speciale solo per questo. Chiaramente fa piacere vedere il proprio lavoro premiato, fa piacere sapere che qualcuno, a parte te, apprezza la tua "creatura cartacea".
Il fatto però è che quello che realmente conta, quelle che realmente ha reso speciale la giornata e quello che ho fatto, è sapere che qualcuno ha letto le mie pagine e le ha capite, le ha apprezzate, si è sentito coinvolto da ciò che semplici parole hanno avuto la forza di dire.
Un'eccezionale lettrice ha dato concretezza e vita alle pagine del mio diario, del mio racconto, incatenandomi inevitabilmente ad esso. Se prima il legame che mi univa al racconto era semplicemente quello di autore/opera, adesso sento che quel racconto è realmente diventato parte di me, mi rappresenta davvero. E questo è ciò che ha reso speciale quel giorno.
A seguire posterò il racconto, preceduto dallo splendido commento del Presidente della giuria, il Prof. Marco Marchi, docente dell'Università di Firenze.
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